Bosco Grande
(Francia, Italia, 2024, 75’) di Giuseppe Schillaci
Sceneggiatura Giuseppe Schillaci
Fotografia Federico Cammarata, Eugenio De Rosa
Montaggio Felice D’Agostino
Suono Mirko Cangiamila
Musica Gianluca Cangemi
Produttore Alexis Taillant, Matteo Tortone
Produzione Wendigo Films, Malfé Film
Con la partecipazione di CNC, Drôle de trame, France Télévisions, Procirep-Angoa
Sergione è un tatuatore palermitano di 260 kg, un mito della cultura punk della città fin dagli anni Ottanta. Bosco Grande è il quartiere popolare in cui vive. Con gli anni però la sua salute peggiora sempre più, e deve entrare in un centro specializzato per l’obesità.
Fare un documentario su Sergio significa confrontarsi con la mia educazione siciliana, una cultura popolare ricca d’ironia, passione, umanità. La macchina da presa che rivolgo a Sergio, con amorevole complicità, svela la mia stessa identità, come in uno specchio, le ferite inferte da una certa mentalità violenta, mafiosa. Sergio è un eterno punk degli anni Ottanta che si dibatte contro un mondo drogato dal potere e dal denaro. Il suo corpo enorme, immobile, è l’emblema della sua ribellione disperata a valori atavici, patriarcali.
Bosco Grande rappresenta l’ultimo tassello di una riflessione sulla mia città d’origine, Palermo, iniziata con i miei romanzi e i documentari precedenti. Il film rende omaggio all’anima vibrante di questo luogo che amo e odio in maniera viscerale. di questo luogo che amo e odio in maniera viscerale. [Giuseppe Schillaci]
Giuseppe Schillaci è un romanziere e documentarista palermitano che vive a Parigi.
Tra i suoi film: The Cambodian Room – Situazioni con Antoine D’Agata (2009, co-diretto con Tommaso Lesena De Sarmiento); Cosmic Energy Inc. (2011); Apolitics Now – Tragicommedia di una campagna elettorale (2013); L’ombra del padrino – Ricerche per un film (2016); Tranzicion – Arte e potere in Albania (2017); Il Modernissimo di Bologna (2022).