Venezia altrove
di Elia Romanelli
Venezia altrove di Elia Romanelli
Italia, 2021, 65′
Sceneggiatura Elia Romanelli, Adolfo Conti
Voce narrante Giuseppe Cederna
Fotografia Giuseppe Drago
Montaggio Lizi Gelber
Direttrice produzione Ilaria Sbarigia
Produzione Doc Art
Venezia è una delle città più famose del mondo. Ma cos’è una città? Un puntino su una mappa, una somma di edifici o piuttosto un’idea, un desiderio, una narrazione? Scrollandosi di dosso la rigidità vuota dello stereotipo, Venezia allora si muove, e, nel suo errare, si inoltra nelle vite di cinque Venezie, altrettanto concrete e al tempo stesso sorprendentemente lontane da quella reale. Sono quelle di Tassilo, unico abitante di Neu Venedig, piccola zona fluviale di Berlino; di una giovane coppia di sposi turchi che sogna una luna di miele a Venezia e ne trova una posticcia in un mega outlet; di Marika che, scappata dalla guerra in Bosnia, trova lavoro nella periferia di Zagabria nel salone di acconciature “Venezia”; di due amiche tedesche che ripropongono il carnevale veneziano in un villaggio della Germania; di un pastore e un macellaio, orgogliosi cittadini di Venetia, nel cuore della Transilvania.
È molto raro per un veneziano viaggiare senza trovare ogni giorno la propria città altrove. Sarà un quadro in una stanza d’hotel, il nome di una marca di biscotti o di un limoncello, un souvenir che ha attraversato migliaia di chilometri, un televisore sintonizzato su qualche pubblicità che la usa come set, un omaggio toponomastico e via dicendo. Nel frattempo, la scomparsa progressiva di Venezia come realtà urbana viva (spopolamento rapidissimo, monoeconomia turistica), si risolve in due modi: una dichiarazione di morte della stessa o la ricerca di lei altrove. Abbattuti i suoi confini d’acqua salsa, si può credere di trovare Venezia nelle molte evocazioni che ne vengono fatte. Ogni evocazione, ha in sé, potenzialmente, la possibilità di rifondare una città collettiva. Questo documentario è la scoperta di come le proprie radici non siano semplicemente lontane, bensì decisamente altrove. [Elia Romanelli]
Elia Romanelli (Venezia, 1981) è laureato in antropologia a La Sapienza di Roma e si è specializzato in antropologia visuale all’Università di Torino. Nel 2008 fonda con Elisa Pajer la casa di produzione Studio Liz per cui produce e dirige diverse opere legate al mondo dell’arte. Attualmente collabora con la casa di produzione DocArt, specializzata in documentari d’arte. Ha realizzato numerosi progetti audiovisivi per la Comunità Ebraica di Venezia e l’Università Ca’ Foscari, e ha inoltre diretto la produzione di spot e documentari internazionali. Ha curato il libro “Giovanni Segantini. Magia della Luce” (Marsilio Editori, 2017) e, insieme all’antropologo Piero Vereni, è autore del libro “Slices of life. 52 recipes from 31 perfect strangers” (Bruno Editore, 2015), risultato di una ricerca artistico-antropologica nella città di Londra.