La XV edizione del SalinaDocFest si apre all’internazionale con un Focus sulla Francia con François Caillat, Eleonore Weber, Sebastien Lifshitz e sul Portogallo con Cláudia Varejão
Il SalinaDocFest,il Festival internazionale del documentario narrativo, fondato e diretto da Giovanna Taviani, che si svolgerà dal 15 al 18 settembre a Salina e a Roma dal 1° al 3 ottobre 2021, si apre sempre più all’internazionale con un Focus su Francia e Portogallo tenendo fermo il tema di questa XV edizione: Paure Sogni Visioni in una progressiva osservazione del mondo che cambia.
Al centro del focus sulla Francia il lavoro di François Caillat, regista tra i più apprezzati in patria e autore di oltre venti documentari in procinto di pubblicare a settembre il suo primo romanzo per Gallimard.
Di François Caillat il SalinaDocFest presenterà il famoso Triptyque russe (2018), un imponente lavoro documentario che evoca la storia eroica e tragica del Belomorkanal (il famoso Canale di Stalin) scavato dal Baltico al Mar Bianco e che costò ventimila vite umane. Si trattò del primo grande progetto costruito con la forza lavoro dei detenuti dei Gulag e fu inaugurato il 2 agosto del 1933. Le tre parti che compongono il trittico di Caillat formano un film che racconta la grande utopia sovietica in un percorso di ascesa e declino immerso in una maestosa cornice naturalistica che esalta il paesaggio russo.
Sempre per il Focus Francia sarà presentato Il n y aura plus de nuit di Eleonore Weber (2020). Un documentario affascinante e terribile che racconta la guerra attraverso le immagini catturate dagli elicotteri militari francesi operativi in Afghanistan, Iraq e Pakistan. Un lavoro sorprendente e minuzioso che ci fa riflettere a partire dall’osservazione del mondo circostante attraverso l’osservazione degli obiettivi militari mediati dalla lente di un mirino di precisione. Il film, gradualmente, elargisce spiegazioni sui grandi quesiti morali e sociali che la guerra ci sottopone.
Per i film del Focus Francia Adolescentes di Sebastien Lifshitz (2019). Il film, girato nell’arco di cinque anni, è la cronaca della giovinezza di due adolescenti tratteggiata con la vitalità del cambiamento. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 3 Cesar, 1 candidatura ai Lumiere Award. La storia di Emma e Anaïs, migliori amiche, che sembrano non avere nulla in comune, dalla loro provenienza sociale alla loro personalità. Dai 13 ai 18 anni, il film segue queste due adolescenti attraverso le loro storie personali, dipingendo un raro ritratto della Francia e della sua storia recente.
Nel segno della Francia anche la giuria internazionale dell’edizione 2021 del SalinaDocFest, attento osservatore di cosa accade oltre i confini italiani in una visione sensibile e aperta verso il cinema del reale nelle sue numerose declinazioni. Quest’anno chiamati a giudicare i documentari in concorso ci saranno: Catherine Bizern, produttrice e direttrice del festival Cinéma du Reel a Parigi, Richard Copans, produttore, regista e direttore della fotografia e lo stesso regista François Caillat.
Per il Focus sul Portogallo, curato in collaborazione con Glenda Balucani, coordinatrice del settore Industry di Doclisboa – International Film Festival, troviamo tra le opere presentate Amor Fati di Cláudia Varejão. Il terzo lungometraggio della regista portoghese ci trasporta in un universo parallelo dove la realtà si trasforma in sogno. Amor Fati è un film che va al di là dei cliché e non si accontenta di esplorare l’incontro di coppia “classico”: amoroso ed eterosessuale, ma apre gli occhi dello spettatore su una serie molto vasta di possibilità: una coppia di ragazzi/e che sfida le convenzioni di genere, una madre e le sue figlie, due donne anziane in un villaggio, un ragazzo cieco e sua madre, ma anche un musicista e la sua allieva. Amor Fati spia le espressioni, i gesti che nascono dalla condivisione quotidiana di uno stesso universo (di valori, credenze, abitudini) per ricostruire storie simili malgrado tutto.