Il meraviglioso cortile di Palazzo Butera ha ospitato ieri l’anteprima della XIII SalinadocFest dedicata quest’anno alle (R)ESISTENZE. Che ieri, a Palermo, si sono ritrovate. Non solo fisicamente nell’incontro tra il pubblico – tantissimi gli insegnanti del CIDI assieme alla presidente Valentina Chinnici e alla professoressa Rosellina Dell’Aria – ma anche verificando l’esistenza di un orizzonte comune. Che poi è quello che dovrebbe unire tutti: la difesa dei valori costituzionali, la promozione della conoscenza, l’affermazione – di questo ha parlato Romano Luperini – di una “maturità della cittadinanza”.
Una serata divisa in tre momenti. Dopo il saluto Francesca Borghese, responsabile eventi di Tasca d’Almerita – sostenitore del Festival fin dalla sua prima edizione – per Palazzo Butera, è cominciata la prima parte, dedicata al tema della resistenza all’odio.
Ne hanno parlato, col sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’ex sindaco di Riace (collegato via Skype), Mimmo Lucano, coordinati da Giovanni Maria Bellu.
Quindi, presentato da Giovanna Taviani, Romano Luperini ha affrontato il tema de “La scuola che resiste.
La serata si è conclusa con la proiezione del documentario del documentario Scuola in mezzo al mare di Gaia Russo Frattasi. In questo caso, un’anteprima nell’anteprima. Infatti nella XIII edizione del SDF ci sarà una sezione dedicata al Cinema e alla Storia.
Lo spunto per l’inizio della prima parte è stata la t-shirt del Cinema America di Roma. Dopo aver ricordato che una settimana fa un gruppo di ragazzi è stato malmenato da una gang di neofascisti perché la indossava, Bellu ha chiesto a Orlando e a Lucano di dare una spiegazione del clima che si respira nel Paese. E del fatto che alcuni valori fondamentali, che parevano intoccabili, come l’antifascismo, vengono non solo messi in discussione ma addirittura vilipesi.
“Oggi – ha detto Orlando – la mobilità sta cambiando il mondo e troppo spesso non abbiamo una visione per comprenderla: sta accadendo che la società si chiude a riccio. Non dobbiamo avere un approccio umanitario verso i migranti perché coloro che migrano ci aiutano a interrogarci sui nostri diritti. Dall’avere cura di chi è più povero, come era un tempo, siamo passati all’avere paura di chi è più povero. Sono saltati i tre capisaldi della formazione politica: Stato, Identità e Patria. Noi scegliamo la nostra identità, che non è la legge del sangue, la patria la scegliamo noi e dobbiamo avere il diritto di farlo. Va recuperata la dimensione della libertà”.
Scegliere i diritti, insomma, e difenderli ognuno dalla sua “postazione”. Mimmo Lucano non intende modificarla. Ha chiarito di nuovo di non avere ambizioni di politica nazionale, ma solo quella di resistere nell’affermazione dei diritti fondamentali attraverso l’idea di società che l’esperienza di Riace è stata capace di esprimere: “A Riace – ha ricordato – siamo andati verso la costruzione di una piccola comunità globale. Riace è rinata grazie ad una idea politica della società”.
Durissimo Orlando a proposito del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Se vogliamo vincere la sfida del populismo – ha detto – dobbiamo vincere la sfida del tempo in linea con la Costituzione. Un sindaco ha il dovere di obbedire alla Costituzione. Eversivo è Salvini. Contro la vergogna di Salvini, siamo noi a dire ‘prima gli italiani'”
Romano Luperini ha declinato lo stesso tema, ma a partire dal ruolo della scuola: “Mentre in passato diffondeva valori etici e civili, ovvero quelli della Costituzione, ora è venuta meno la figura dell’insegnante che distribuisce il sapere: oggi l’insegnante è ridotto a un disciplinato burocrate. Non bisogna avere paura di essere intellettuali. Occorre uno scatto di orgoglio della scuola e questo è il momento di farlo! Quando la professoressa Dell’Aria è stata sospesa in tutte le scuole d’Italia si è letta la Costituzione. Quello è stato un esempio di resistenza”.
Commovente e, allo stesso tempo, doloroso l’intervento della professoressa Dell’Aria che ha raccontato come, dopo l’azione avviata nei suoi confronti, si sia diffuso tra i suoi studenti una sorte di affettuoso e protettivo allarme per quel che potrebbe accadere in futuro. Fino al punto che sviluppano ragionamenti sull’opportunità di affrontare temi, come quello della diversità, che potrebbero scatenare ulteriori reazioni ostili. Delle quali, la professoressa Dell’Aria, appare consapevole. Senza, però, fare alcun passo indietro: “Bisogna difendere la libertà dell’insegnamento – ha detto tra gli applausi -. Non bisogna arretrare, la democrazia va difesa perché altrimenti la democrazia si perde”.
Velentina Chinnici ha infine proposto di rilanciare l’appello per l’istituzione dello Ius soli. Una battaglia di civiltà che il nuovo clima politico non deve far dimenticare.