I giurati hanno riscontrato non solo l’aderenza dei temi trattati alla linea editoriale ma anche lo sforzo di ricerca originale nella narrazione e nella resa filmica, con una particolare accuratezza anche nella fotografia, nella qualità della luce e della colonna sonora.
La giuria ha assegnato all’unanimità il Premio Irritec al film “Prova Contraria” di Chiara Agnello.
La regista ha affrontato il tema della devianza minorile e del difficile percorso di recupero dei minori dell’Istituto Malaspina con grande delicatezza, scavando in profondità nelle storie di tutti i protagonisti riuscendo, grazie a ore di riprese a ridurre al minimo l’impatto della macchina da presa dimostrando una empatia fuori dal comune con gli ambienti e le persone incontrate. Il film è intriso di dolore, ma allo stesso tempo, nella ricerca della presa di coscienza degli errori fatti e del male causato e nella costante assunzione di responsabilità espressa anche attraverso sofferti processi di verbalizzazione, lascia intravedere forse l’unica possibilità di riscatto e di intervento per ridurre il disagio che assedia le nostre comunità.
In tutte le storie di Chiara Agnello emerge un conflitto irrisolto tra padri e figli, rapporti deboli, resi ancora più fragili dall’assenza. In queste situazioni estreme ma allo stesso tempo diffuse senza differenza di latitudini e di stratificazioni sociali, l’unica terra fertile appare quella coltivata dagli assistenti sociali uniche figure che possono sostituire la figura paterna.Il film indica una direzione per affrontare un problema nascosto che vive e brucia nella carne viva della società.
La giuria, sempre all’unanimità, assegna una menzione speciale a “Haiku on a plum tree” di Mujah Maraini-Melehi (Lionella Bianca Fiorillo). Il film ha colpito molto la giuria per la pulizia formale, la forza della narrazione, che dalle storie di Topazia Alliata, Fosco Maraini e delle loro tre figlie e della nipote (la regista) si apre alla Storia con la S maiuscola che ci coinvolge tutti e che ha segnato la vita di generazioni oppresse dalle dittature, dal fascismo e vittime di violenze, privazioni e cancellazione dei più elementari diritti, a cominciare dalla libertà di scelta e di opinione. L’accuratezza del montaggio, le soluzioni originali e raffinate (il teatro di figura, le scene del teatro giapponese) fanno di “Haiku” un film pregevole destinato sicuramente al successo. Un particolare apprezzamento viene rivolto alla scrittura del testo, alla selezione dei brani del diario di Topazia e alla musica pienamente aderente all’espressività della narrazione.
Ringraziamo i registi Luciano Accomando e Ludovica Tortora de Falco per i loro splendidi film e Federica Di Giacomo regista del film Evento Speciale/ Sicilia.Doc
Vogliamo dedicare una menzione a dei nostri amici, che fanno grande il cinema del reale, in Premio Sicilia.Doc è anche loro: Letizia Caudullo che ha montato il film di Mujah Maraini-Melehi, Maura Morales Bergmann direttore della fotografia di entrambi i film vincitori, Deborah Belford de Furia sceneggiatrice del film “Haiku on a plum tree” e ospite del festival.