Il Premio Irritec, intitolato a un partner storico del SalinaDocFest, va al regista Giuseppe Tornatore per il suo film Ennio, che domenica 18 settembre sarà simbolicamente consegnato da Giulia Giuffrè a Marco Morricone.
La serata si aprirà con il video saluto di Giuseppe Tornatore e si chiuderà con la proiezione del film introdotto dal critico cinematografico Fabio Ferzetti. Gran finale a Porto Bello Lounge con un Dj set danzante in riva al mare dedicato alle colonne sonore italiane, tenuto dal giornalista e musicista Gianmarco Diana in collaborazione con Acmf, l’Associazione Compositori Musica per Film, nata nel 2017 con la presidenza onoraria dello stesso Ennio Morricone.
Il Premio nasce nel 2016 per valorizzare il grande patrimonio dell’isola, da tempo crocevia di lingue e culture e finestra aperta tra il sud e il nord del Mediterraneo. Il premio è rappresentato a Salina dalla figura di Giulia Giuffrè, Vice Presidente dell’Associazione Salina Docfest Onlus e Ambasciatrice della Sostenibilità di Irritec nell’ambito del programma Global Compact delle Nazioni Unite. Irritec è l’azienda siciliana leader mondiale della smart irrigation, che ha creduto subito nella forza del Festival e ne ha fatto proprio lo spirito, lanciando lo slogan “Irrigare la cultura come la terra”. Tra i premiati degli ultimi anni, Letizia Battaglia.
Il messaggio di Giulia Giuffrè
ENNIO di Giuseppe Tornatore
(Italia, Belgio, Giappone, Cina 2021, 150’)
Ennio è il ritratto a tutto tondo di Ennio Morricone, il musicista più popolare e prolifico del XX secolo, il più amato dal pubblico internazionale, due volte Premio Oscar®, autore di oltre 500 colonne sonore indimenticabili. Il documentario lo racconta attraverso una lunga intervista di Tornatore al Maestro, testimonianze di artisti e registi, come Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino – scene di fiction, musiche e immagini d’archivio. Ennio è anche un’indagine volta a svelare ciò che di Morricone si conosce poco. Come la sua passione per gli scacchi, che forse ha misteriosi legami con la sua musica. Ma anche l’origine realistica di certe sue intuizioni musicali come accade per l’urlo del coyote che gli suggerisce il tema de Il buono il brutto, il cattivo, o il battere ritmato delle mani su alcuni bidoni di latta da parte degli scioperanti in testa ad un corteo di protesta per le vie di Roma che gli ispira il bellissimo tema di Sostiene Pereira. Un’attitudine all’invenzione che trova conferma nel suo costante amore per la musica assoluta, e la sua vocazione a una persistente sperimentazione.